Valence, 15 febraio 1516

Francesco Vettori a Lorenzo de’ Medici

El Re soprastette a Avignon insinò a sabbato, che fummo alli nove, rispetto al vento grande che impedì el partire; e, ancora che fussi di quaresima, attese insieme col cardinale d’Auch, legato, a far maschere; di buona cera poi sene è venuto a piccole giornate, e questa sera debbe essere a Valence, dove al più lungo soprastarà un dì, e poi si ridurrà a Lyon, nel qual luogo dovrà dare ordine a quello disegna fare. Sua Maestà, il Re di Francia, mostra non si volere risolvere insino non ha risposta da Sua Santità; e, benché si conosca certo che ha grande voglia di fare la impresa di Napoli, si conosce ancora che ci vede dentro molte difficultà; e, faccendola presto, dubita non la potere fare gagliarda; e, se la differisce, pensa che quel regno si stabilisca più all’Arciduca. Al quale, subito che ebbe la nuova della morte del Re di Spagna, gliene significò per uno corriere a posta; e da M....... che è alli confini de Guienne inverso Spagna, intende che sono passati cinque corrieri volando che vanno all’Arciduca, nè altro ha al presente delle cose di Spagna.
   Ma quello che mi pare che gli dia più molestia, è che questi benedetti Svizzeri ancora, li otto Cantoni, non hanno accordato in tutto, e questi loro uomini che sono qui domandono certe cose più che non sono in sulla prima capitulazione; e denari sono nel paese loro nelle mani di M. de la Guiche, oratore là per questa Maestà, e insino al presente li Svizzeri non li hanno voluti; e sarà possibile che in su questa morte di Sua Maestà, il Re di Spagna, sappiendo loro che il Re di Francia vuole assaltare Napoli, e che a questo ha bisogno di essi, stieno in sul tirato e voglino più denari. Questa Maestà non è per omettere cosa alcuna per contentarli; e, ancora che li abbi vinti, mostra tenere più conto che prima, e, se con promettere loro denari si potranno fermare, questa Maestà li prometterà largamente.
   È ben vero che, secondo mi ha detto qualche mercante pratico a Lyon, questo regno è molto consumato; e en Normandie è qualche luogo che, per essere gravato di taglie insopportabili, è tutto disabitato; e però, quando questa Maestà avessi a fare grande spesa in Italia, non so come si potessi reggere. Loro dicono di sì, ma dicono di grande bugie; e, come sa vostra magnificenza, hanno affermato più volte lo accordo de’Svizzeri, e poi non è suto niente.
   Questa Maestà si dovrà fermare a Lyon qualche giorno, e attendere alle faccende; e quivi si dovrà intendere qual cosa da potere risolversi meglio non si può insino al presente.