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Roma,
6 marzo 1516
Episcopo Tricaricensi. Nomine Cardinalis de Medicis.
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Noi vi mandamo, con la nostra ultima de' II, la copia et summario de le
lettere d'Alamagna, per le quali la S. V. harà potuto vedere in
che termine si trovano le cose de lo Imperatore. Di poi non ci è
vostre lettere, che ne restiamo admirati et con dispiacere, perchè
aspectavamo d’hora in hora da quella adviso de li disegni, ordini
et provisioni del Cristianissimo per la defensione d’uno assalto
tanto potente, el quale noi ogni dì intendiamo di certo essere
più gagliardo, et non in disegno o in expectatione, ma in facto
et presente; perchè forse a questa hora Cesare et lo exercito de’
Svizeri, che sono ben XX mila, si trova in Italia, con quello animo verso
del Papa et il Cristianissimo che voi potete inmaginare. Da la banda de’
Franzesi non veggiamo forze da difendersi, nè provisioni che possino
essere a tempo, perchè da V. S. non intendiamo cosa alcuna et poco
dal signore Antonio Maria, che non ci pare sia ad suffitientia. Di che
N. S. sta di malissima voglia, vedendo in viso el periculo non solo de
lo stato di Milano, che li dorrebbe insino a la anima, ma di tucta Italia
et insieme de la Sede Apostolica. Et piacessi a Dio che di costà
ci fussi stato creduto quando ricordavamo questi periculi: ma le cose
passate si possono più reprendere che emendare. Sua Santità
discorrendo maturamente questo caso, li pare che il più prompto
remedio che per mo’si possi fare a questo male, sia lassare cadere
questa piena a dosso a’Venitiani, che sono causa di questo travaglio,
et non volere extimare più altri che sè stesso. Et N. S.,
se il Re se ne contenterà, manderà subito un Legato a Cesare
et moverà qualche accordo. Quanto a una tregua lunga, come già
si ragionò, crede sarà difficile, hor che si trova in questo
favore; ma una pace, con lassarli tucto quello che tiene de’ Venitiani,
forse si condurrebbe. Sua Santità non lo dice per cosa certa nè
che ne habbi fiuto alcuno, ma perchè pare che la ragione lo accompagni.
Perchè il nervo di questa impresa sono e Svizeri, naturalmente
poco amici sui; et li danari di Inghilterra, havendo questo gioco ad durare,
potria pensare che li mancassino sotto; e maxime se lo exercito francese
farà el debito suo, et non si vorrà mettere fra'morti. Ma
concludendo questa pace, Sua Maestà assicurerebbe lo stato suo
et del nepote, et N. S. et il Cristianissimo uscirebbono del periculo
presente et salverebbono le cose loro, et li Vinitiani non farebbono del
resto; perchè, se per caso Francia perdessi (che Dio ne guardi),
perderebbon ben tucti li amici sui, ma loro vedrieno la loro totale ruina,
et per questo verso si assicurerebbono almeno di quello che posseghono.
Et alcuna volta è lecito far bene a lo amico a forza, et non li
servare la fede per non minare sè et lui. N. S. fidelmente propone
questo partito per la salute comune, non ci vedendo, per mo’, migliore
expediente, et non ci sendo tempo da consumare in cerimonie; non perchè
habbi odio alcuno a’Venitiani, che vorria far loro ogni bene, et
conosce che hor più che mai saria ad proposito che si reintegrassino
de le cose loro: et quando ci fussi el modo ad reprimere questo furore,
ne harebbe molto maggior piacere. La S. V. conferisca subito el tucto,
per parte di N. S., col Re, con Madama et col Gran Mastro. Et ricordate
loro che Sua Santità non può havere maggior dispiacere che
vedere crescere la auctorità et potentia de lo Imperatore in Italia:
ma per non giocare l’ultima posta, li pare da non si mettere con
tanto disadvantaggio in mano de la fortuna. Et ritraete che voi harete
l'ultima resolutione (in che non perderete tempo), rimanderete in dreto
volando el presente cavallaro, che per questo conto secretamente vi spacciamo
con la resposta del Cristianissimo; la quale N. S. pensa, per la bontà
et sapientia sua, che sarà secondo lo urgente bisogno, et secondo
la fede de la Sua Beatitudine. Perchè quella Maestà non
vorrà vedere el pericolo de li stati sui d’Italia nè
quelli de li amici sui et maxime di Sancta Chiesa, nè etiam penserà
di havere compagni per andare a una perdita manifesta. Iterum, vi diciamo
sollicitiate la resposta et mandatela secretamente, perchè ad volerla
condurre è necessario passi con extremo secreto».
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