Roma, 22 marzo 1516

Episcopo Tricaricensi. Nomine Cardinalis de Medicis.

Noi vi scrivemo a li giorni passati el peggioramento de la bona memoria del signore Duca di Nemors. Piacque poi a Dio, a’XVII, a hore 4, revocare quella benedecta anima a loco di più quiete; come crediamo che da Firenze el Cristianissimo et V.S. ne haranno notitia. N. S. ne ha preso quella amaritudine che più facile è inmaginarlo che scriverlo, et per conto di fratello et per respecto de le conditioni sue, et in particulare poi per la servitù fidelissima che portava a la Cristianissima Maestà, che pareva a Sua Beatitudine, per questo conto, da parte doverlo amare. Nondimeno, se così a piaciuto a Chi tucto fa con somma sapientia, ci bisogna accommodarsi con il volere divino. N. S. tiene per certo che la perdita sua sarà doluta al Cristianissimo non solo per il parentado et per la servitù che la sua bona memoria li portava, ma per havere compreso quanto la Sua Maestà lo amava. Andrete ad visitarla per questo conto in nome di Sua Santità, condolendovi seco de la iactura comune, con quelle più amorevoli et cordiali parole che vi occorreranno; subiungendoli che quella li rachomanda questa altra pianta che resta per servire la Sua Maestà, oltre a lo interesse proprio, per havere la heredità de la servitù del prefato Duca; et che N. S. confida che, benchè sia spento questo lume, la Sua Maestà in ogni cosa volgerà lo amore et la benignità sua verso questo altro, ad ciò che e’ si intenda che tucta la Casa nostra è in particulare protectione et gratia di Sua Maestà.