Roma, 8 aprile 1516

Nunciis in Hispaniis. Nomine Cardinalis de Medicis.

« N. S, ricevè, a li giorni passati, le vostre ultime de’26 et 27 di febraio, le quali li furono gratissime, perchè contenevano molti prudenti discorsi et advisi de la quiete che si monstrava in quelli Regni. Le S. V. haranno di poi ricevuto e brevi di Sua Santità et le lettere del Reverendissimo di Sancta Maria in Portico, per conto de la morte de la clara memoria del Re Catholico, che per la sapientia et bontà sua è stata grandissima iactura a la Religione Cristiana. Sua Santità commenda le S. V. de lo havere negotiato con prudentia, et scripto et advisato con diligentia; et così desidera seguitino per lo advenire, anchor che non vi sia la persona del nuovo Re, per il quale farà sempre come figliuolo, et maxime vedendo che procede al cammino de la pace de la Republica Cristiana, de la quale N. S. non potria essere più desideroso; et non manca di tucti li offitii possibili di condurre e Principi Cristiani, et maxime hora lo Imperatore col Re di Francia, che si trovano l’uno et l’altro con potentissimo exercito in Lombardia. Cesare, a li giorni passati, venne a Trento con circa a 14 mila Svizeri, et levò le genti di Verona et di Bressa, che potevano esser circa a 7 mila fanti fra Lanzichenech et Spagnoli; et sanza trovare riscontro, si condusse fino a le porte di Milano. E Franzesi, per non venire a giornata (che forse non parea loro essere forti da combattere), si ritirorono in Milano , superiori di cavalli et inferiori di fanti; dove a’dì VVVI vennono X mila Svizeri, oltre a quelli fanti che haveano prima soldati da loro et mandati da li VIII Cantoni che sono daccordo col Cristianissimo. Lo Imperatore, non havendo potuto pigliare Milano, benchè si rapresentassi et si facessi qualche scaramuccia, si è di poi ritirato verso Bressa, et ha lassato in Lodi quasi tucti e Svizeri in forma che le cose sono anchora in travaglio; et N. S., per rispiarmare el sangue Christiano a la Sancta impresa contro a li Infideli, desidera sommamente la pace. Le S. V., in quello che lor possono adiutarla et favorirla, con termini honesti et convenienti lo faccino con diligentia. Sua Santità più volte ha ricevuto lettere dal Re nuovo, et così scriptoli; et spera che sarà principe devoto di Sancta Chiesa, et epsa in ogni sua occorrentia li sarà buon patre ».