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Fiorenza,
13 settembre 1518
A
Cardinale Bibbiena
Monsignor
mio Reverendiss.
A' cinque
fu l'ultima mia, per la quale diceva a V. Signoria quello, che N. Sig.
haveva fatto scrivere in Spagna, per conto de gli stati ricaduti a quella
Corona, per la morte della Reina. Et perchè io scrissi a Roma, che questa
cosa, rispetto a Francia, non mi piaceva, Monsig. Reverendissimo rispose,
che non per conto mio, ma per Hippolitino, Nostro Signore ne haveva parlato,
et fatto scrivere. Ho replicato a sua Reverendiss. Sig. ch'io sono, et
sarò sempre desideroso d'ogni bene d'Hippolito; ma che non mi piace
ancora, che per mezzo di Spagna si cerchi dargli stati; perchè resterebbe
in Francia la medesima gelosia, et forse maggiore. Ho voluto dire a V.
Sig. quanto intendo, acciochè ella sappia l'animo di N.S. et il
parer mio, et si possa governare col Christianissimo, quando occorresse
mai parlarne, in quel modo, che più giudicherà a proposito.
Fra tre, o quattro dì me n'andrò a' piedi di sua Santità,
dove non mancherò per servitio del Re, et di Vostra Signoria far
quegli amorevoli officij, ch'io son tenuto. Attendo con desiderio l'arrivata
di Bernardo de' Medici; et che Vostra Signoria habbia fatto quell'opera
col Re, che ho per altro scritto, circa li 50 mila ducati de' quali, come
le dissi per l'ultima, Nostro Signore mi ha fatto un presente. Et a Vostra
Signoria humilmente mi raccomando.
Di Fiorenza, a' 13 di Settembre
1518.
Servitore
di Vostra Signoria, Lorenzo de' Medici.
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