Parigi, 8 gennaro 1518

A Goro Gheri

Reverendiss. Dne frater car.me Havendo scritto tutte le alligate mie ad Mons. R.mo de’ Medici, ho ricevuto senza altre lettere di Roma una sola di V.S. la qual me ha portato grandissimo dispiacecre, per intendere che alla Ex. del S.or Duca sono sopravenuti dolori di corpo che credo sin qua diano più dolore allo animo mio che forse non fanno alle carni sue, et sin che io non intendo per lettere di V.S. che la Ex. S. sia del tutto guarita et ritornata nelle carni et gagliardezza sua non starò mai con l’animo lieto nè contento, avenga che io speri intender questo per le prime lettere vostre. Piacemi bene che la S.ria di Madonna sia migliorata di sorte che se ne possa sperare la sanità sua.
     Non dia fastidio a V.S. che il Re non concluda il restringimento con Nostro Signore allegando l’altro dì la causa del festeggiar li Ambasciatori et hora il mal di Madama et del Gran Maestro, perciocho io trovo in questo la volontà et la mente del Re et della Madre essere optima per quanto sonano le parole loro. Se V.S. si trovassi qua et vedessi et considerassi il modo del negociar di costoro, non solo non si maravigliaria come mostra far per la sua, di questa lunghezza ma li pareria che nelle cose nostre usassino manco stracurataggine che nello altre. Sichè la S.V. ne stia con l’animo quieto et creda quanto per le mie ne scrivo a Mons. R.mo.
     El S.or Duca d’Albania venne a parlarmi secretamente di nocte, stette sul generale, dell’amorevolezza et affection sua verso del S. Duca nostro, raccomandandomi la expedition delle cose comuni. Ha parlato col Re lungamente, et quanto alle cose di Scotia, mi dice restare benissimo satisfacto della M.tà S. Restò di esser meco a bello agio et a parlar d’ogni cosa che li occorrerà. Starà secreto sinchè siano partiti questi Inghilesi, poi si mostrerà a ciascuno.
Da Lione è venuto qui Francesco Ridolphi, homo de’ Bartolini, per la cosa de 50 m. scudi della Ex del S. Duca.
     Come siano qui tutti li generali farò dare expeditione quanto alla sicurtà et quanto al tempo. Accertate pure il S.re che in questo et in ogni altra cosa sua io usarò la solita fede et diligentia mia.
     Havendo V.S. a vedere tutto quel che per molte lettere mie alligate diffusamente scrivo al R.mo mons. Vicecancelliere, non fastidirò altrimenti V.S. in scriverli altro di quelle cose. Ben la priego che quanto più presto si può le lettere si mandino a Roma, et che le cose importanti che in se contengono si tenghino secrete. Priego V.S. che quanto più cordialmente può mi raccomandi alla Ex. del S.or Duca et alla S.ra Madonna et alla S.ra Duchessa. Lo Ambasciatore fiorentino è si può dir guarito, fra duo dì uscirà fuori.
     Lascio la cura a Francesco Nori di scrivere quanto per me continuamente se opera per la totale expeditione delle cose della Vaura et d’ogni altra cosa della Ex. del S. Duca.
     Raccomandomi a V.S.
     In Parigi, a’ di VIIJ di gennaro 1519

fr. B. Car. etc.

(Retro)
R.do Dno fri car.mo Dno
Goro Gerio El. Fa.