Parigi, 31 gennaio 1519

Cardinale Bibbiena a Lorenzo de’ Medici

Illustrissimo Signore mio honorando:

E’ sono circa dui mesi che il Christianissimo mi disse desiderare maraviglosamente che Nostro Signore a la prima promotione si degnassi a’ preghi suoi fare cardinale el vescovo di Parigi, promettendo di non domandarne più et che io insieme con le lettere sue ne scrivessi a Nostro Signore, a Monsignor Reverendissimo et a Vostra Excellentia. Replicai non lo richiedere né il tempo né la honestà né la ragione; pur volse che io dicessi di scrivere. Monstrai a Madama non convenire tale domanda, maxime alhora che Nostro Signore era tucto alterato. Approvò esser vero et mi disse che per niente io non lo scrivesse, ma bene dicessi quando haverò scripto. Di lì a molti giorni mi fece dire dal Christianissimo et a Parigi che haveva havuto la risposta dalla Excellentia Vostra et che a quella non era parso scriverne parola a Roma per molti rispetti, et che Vostra Excellentia, guarita che fussi, andaria da Nostro Signore et exequiria le commissioni della Sua Maestà per fare opera di disporre Sua Santità a contentarnela, maxime per uno prelato così buono et bene qualificato. Fu laudata questa risposta dal Christianissimo. Hora Madama me avertisce che el Christianissimo dà commissione a l’huomo che manda a Roma che raccomandi di nuovo questa cosa alla Excellentia Vostra. Madama dice che hora Vostra Excellentia sia contenta rispondere in conformità di quel che lej mi ha facto dire al Christianissimo pro ut supra scriptum est. La [...] Madama vorria che in ogni cosa si satisfacessi al figluolo, et non dimani, o non si rispondessi, né rispondesse Nostro Signore. La Excellentia Vostra advertisca per amore di Madama a questa cosa et la governi con la solita prudentia sua.

Raccomandomi alla Excellentia Vostra

In Parigi, ultimo Ianuarii 1519

Servitor et fratello B. Cardinale Santa Maria in Portico