San Germano, 2 maggio 1519

A Federico Gonzaga

     Ill.me et Excellentissime Domine.
     Per la molto humana et amorevole lettera di V. S. intesi li giorni pasasti la morte dello Ill.mo et Ex.mo S.r suo patre, della quale io presi quel dispiacere che havrei fatto se mi fusse morto un mio natural signore et padrone, per la grande osservantia mia di molt’anni verso di quello, et per la sua sempre cortese dimostratione d’affettione in me. Alla cui benedetta anima priego M. Domenedio che si degni donar di là quella eterna pace et quella eterna quiete che si conosce la bontà et il valor di S. Ex. haver di qua meritato, come si può chiaro comprendere dalla contritione et infinita devotionec che ha mostrata nel passar di questa all’altra vita. E’ il vero che io mi trucivo aver mitigato assai di questo mio dispiacere col piacere che io ho di pensar che V. Excellentia sia rimasa in legittima successione così delle amicitie et benivolentie paterne, come del stato fra le quali la mia che era servitù, son certissimo non havrà apresso di sè l’ultimo luogo, et per rispetto della bona memoria del predetto Sig. suo padre, et per essere io suto deditissimo alla virtù, di elle V. S. ha dato segno et speranza non piccola fin dai suoi più teneri anni, la quale virtù spero sarà tanta et tale che, imitando da una parte le virtuose qualità del padre, et dall’altra la bontà della sua propria natura, a V Ex. parturirà honore et stabilimento di tutte le sue cose, et agli amici et servidori suoi contento et satisfattione. Et perchè per l’amor che io porto a V. Ex. et per la età mia in far di potere a sicurtà seco dirle ogni cosa, non lascierò di ricordarle et di confortarla a mantener buona giustizia ai suoi populi; ad avere in questi principij et sempre apresso di sè huomini che et siano et sian stimati da bene; et finalmente sopra ogn’altra cosa havere la illustrissima et virtuosissima signora sua madre in summo honore et riverentia, pigliando in ciò esempio dal Christianissimo Re, il quale V. Ex. sa quanto rispetto et quanta reverentia porta a madama sua madre; la qual cosa sua M.tà usa dire esser causa che M. Domenedio va prosperando così felicemente ogni dì i suoi desideri et pensieri. Queste parti non ho voluto così in trascorso pretermettere di scrivere a V. Ex., considerando che et per le medesime et per altre simili facilmente i signori acquistano la gratia di Dio et l’amor del mondo, come V. S. può molto meglio da se stessa conoscere et considerare. Del desiderio che io ho et havrò sempre di servir V. Ex. in ogni sua occorrentia come da ogni tempo hebbi il signore suo padre et tutta la illustrissima Casa sua, non accade che io hora faccia lunghe nè cerimoniose parole, perciò che io mi rimetto agli effetti nei quali sarò così pronto con ogni mia facultà, industria et opera come qual si sia altro affettionato amico et servitore ch’ella si habbia al mondo, alla quale quanto più posso mi raccomando.
Ex. S.to Germano IJ Maij 1519.

B. Card. S.te M.e in Porticu Legatus.